Andrea Barzaghi
Andrea Barzaghi (Monza, 1988) vive e lavora a Milano. Dopo aver frequentato durante gli anni dell’adolescenza il Liceo Artistico Statale Medardo Rosso di Lecco, dove ha potuto approcciarsi alla storia dell’arte scoprendo così la propria vocazione pittorica e fondando liberamente le basi tecniche del suo primo modus espressivo, la sua formazione è proseguita presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nella città marchigiana l’artista ha vissuto un periodo di preludio alla transizione stilistica: in un clima di sana competizione e di ammirazione reciproca verso i suoi compagni di corso – un “continuo rincorrersi” che incappava in profonde riflessioni estetiche collettive – ma anche di titubanza nei confronti del sistema dell’arte, il passaggio verso la fase adulta è stato contrassegnato da dilemmi sulla figura e sul ruolo del pittore contemporaneo. Impressioni nuove e input continuavano ad accumularsi, plasmando e tramutando lo stile di Barzaghi; alla fine degli studi all’Akademie der Bildenden Künste di Norimberga – cominciati durante l’Erasmus del 2009-2010 e definiti “un evento rilevantissimo, di intenso lavoro e di infatuazione per le straordinarie possibilità offerte” – le atmosfere romantiche, tipiche della foschia che evapora dai colli lombardi in cui era cresciuto, si tramutano nell’odierno linguaggio di linee dense e colori puri. Soprattutto, il protagonismo del paesaggio si curva lasciando al centro della sua custodia l’uomo: “Il punto di partenza della mia ricerca è l’Uomo. La problematica umana, intesa come insieme di rapporti tra unità contrapposte, tra individuo e società, interiorità ed esteriorità”. In seguito ad altri due anni a Norimberga oltre la fine del percorso di studi, Barzaghi si è trasferito a Lipsia per ampliare la propria ricerca sotto il segno delle diverse generazioni della Leipziger Schule; qui la sua pittura si è arricchita della controparte tridimensionale, indagando l’idea di oggetto-quadro in quanto segno scultoreo, materico al punto da dilagare nello spazio. Il biennio a Lipsia non ha però portato a collaborazioni stabili con gallerie tedesche – anche se si possono citare diverse mostre, tra le quali Superstimulus (A&O Kunsthalle, Lipsia, 2019); Malerei!Malerei! (Raum für Zeitgenossische Kunst, Norimberga, 2017); Mit dem Raum reden (Bistro21, Lipsia, 2017) nonché il primo premio del Nürnberger Nachrichten Kunstpreis (Norimberga, 2014) – come invece è avvenuto in Italia fin dal 2010, quando l’artista viene scoperto da Gaia Pasi di Galleria Zak, la quale presenta per la prima volta il pittore sul mercato nazionale ed internazionale. Nel contesto della mostra collettiva In natura (2013) presso la galleria senese ha incontrato la curatrice Stefania Margiacchi, la quale ha incluso Barzaghi tra gli artisti seguiti da Société Interludio, spazio fondato a Torino nel 2018 con il pittore Paul de Flers; il prolifico dialogo intellettuale, mantenuto vivo fin dal primo incontro, si è concretizzato nella collettiva Vie di Fuga del 2019 e nella personale Milano-Torino del 2021.
Tra le altre esposizioni si ricordano le più importanti: Through Unfamiliar (Tbilisi History Museum, 2019); Dozen (Rosenbaum Contemporary, Boca Raton, 2018); Punto e a capo (Kreis Galerie, Norimberga, 2015). Tra i workshop e le residenze, si menzionano quelli presso Q-RATED Nuoro (Quadriennale di Roma, 2019); Italia-Georgia Prize (Tbilisi, 2019); Villa Fontaine (Cap d’Antibes, 2017) e Tyrone Guthrie Center (Annaghmakerrig, 2016).
Andrea Barzaghi ha collaborato con Galleria Zak, Federico Rui Arte Contemporanea, Lunetta 11 e Societé interludio. Attualmente quest’ ultima è la galleria di riferimento dell’artista.
STATEMENT
Credo di potermi definire pittore puro.
Per me la pittura non è solo un semplice medium, bensì un modo specifico di relazionarsi all’Arte, un’impostazione peculiare di pensiero nel rapporto artista-opera. È un’attività intellettuale che si cela dietro un’azione tecnica, materiale. È il collegamento tra il mondo intellegibile e il mondo imperscrutabile, quello esterno, pubblico e quello intimo, soggettivo. Mondi in continua evoluzione e movimento, a sé stanti ma anche dipendenti l’uno dall’altro, sempre e comunque in perpetuo dialogo. Il punto di partenza della mia ricerca è l’Uomo. La problematica umana, intesa come insieme di rapporti tra unità contrapposte, tra individuo e società, interiorità ed esteriorità, ha sempre rappresentato un ampio bacino d’ispirazione per la mia indagine artistica. Questo interesse, viene rappresentato nei miei lavori, sotto forma di figure ed elementi, quasi simboli, che si rapportano sulla tela o nello spazio creando delle narrazioni. Attraverso le mie opere non cerco di spiegare qualcosa. Ogni singolo lavoro è la cristallizzazione di una domanda, di un dubbio.
L’opera è quel luogo in cuoi teoria e pratica, forma e contenuto trovano il loro punto di tangenza. Non sono più due momenti separati bensì due forze che si alimentano a vicenda. Tento di approfondire le opportunità che essa ha da offrire. Cerco quindi di allargare l’orizzonte tecnico, e di conseguenza concettuale, del mio lavoro con l’obiettivo di rendere questa comunicazione più forte, più stabile, più precisa.