Lo spazio per l’arte contemporanea Société Interludio è lieto di inaugurare la propria attività espositiva con la mostra collettiva Fragile.
A dare vita alle stanze di questo nuovo luogo, sono stati invitati Paolo Inverni(Savigliano, 1977), Sophie Ko (Tbilisi, 1981) e Giulio Saverio Rossi (Massa, 1988).
La vitre du réel est si fragile qu’il suffit parfois d’y poser l’ongle pour la rayer.
(Maurice Chapelan)
Fragilità, instabilità e non finitezza sono i soggetti di questa mostra: attraverso le opere scelte, un filo conduttore corre tra le pareti delle stanze e suggerisce un ventaglio di realtà mutabilli a seconda del punto di vista.
I lavori dei tre artisti in mostra rispondono ad una pratica artistica non urlata: la delicatezza dell’esecuzione e l’utilizzo di materiali effimeri quali terre, pigmenti, lino grezzo, vetro, ceneri fanno emergere in superficie una comune percezione di realtà mutevole e dunque precaria. I contenuti non sono lasciati alla mercé ma custoditi in forme estetiche raffinate, caratterizzandone così il loro lato intimo ma non per questo auto-referenziale.
Allo stesso tempo, nei lavori proposti, emerge una riflessione sul rapporto tra l’uomo ed il suo tempo: le realtà che incessantemente si rivelano si interfacciano ad un’infinitezza perpetua e ad un hic et nunc ininterrotto.
Société Interludio è un progetto ideato e diretto dalla curatrice Stefania Margiacchi (1990) e dall’artista Paul de Flers (1988). Spazio per l’arte contemporanea, si trova al piano nobile di un palazzo del primo ‘900 in Piazza Vittorio Veneto.
I luoghi espositivi sono fortemente connotati da un pavimento alla veneziana che suggerisce una vita passata di abitazione domestica, adesso a completo servizio delle esigenze richieste dalle arti visive.
Intermezzo di altre stanze, porzione di luogo, Société Interludio vuole essere un lungo intervallo artistico che ogni operatore e/o fruitore si ritaglia dal suo vivere quotidiano per l’attento osservare.